La custodia delle cose sequestrate è affidata al cancellerie o alla segreteria, a meno che si ritenga più opportuno che la stessa avvenga in un luogo diverso, con le necessarie cautele ed eventualmente dietro il pagamento di una cauzione.
Le cose sequestrate sono affidate in custodia alla cancelleria o alla segreteria e se ciò non è possibile l'autorità giudiziaria dispone che la custodia avvenga art. 10 dlgs 74/2000 in un luogo diverso specificando le modalità e provvedendo alla nomina di un altro custode.
Il sequestro perde efficacia se non sono osservati i termini sopra indicati ovvero se il giudice non emette l’ordinanza di convalida entro dieci giorni dalla ricezione della richiesta [three].
Confisca e sequestro (preventivo) sono quindi strettamente legati, in quanto è possibile sottoporre a sequestro le cose che di cui è consentita la confisca. La confisca [four] è una misura di sicurezza che consiste nella sottrazione definitiva di uno o più beni.
Il Pubblico Ministero ha la facoltà di esprimere al giudice le sue valutazioni in ordine all’ipotesi di respingimento della domanda di revoca presentata dall’interessato e di presentarle al giudice insieme alla domanda.
Il richiamo alla finalità di accertamento dei fatti mira – come sottolinea la Relazione al progetto preliminare del codice di procedura penale – ad una «
Questo giudizio è necessario anche alla stregua del principio di proporzionalità, riconosciuto dalla Costituzione e dalla normativa dell’Unione Europea, che – sottolinea il Collegio – «impone di evitare un’indebita compressione di diritti costituzionalmente e convenzionalmente garantiti quali il diritto di proprietà o la libertà di iniziativa economica, e la trasformazione della misura cautelare in uno strumento, in tutto o in parte, inutilmente vessatorio».
, si giustifica in ragione dell’esistenza, al tempo in cui la norma è stata redatta, della sola forma di confisca di cui all’art. 240 c.p., caratterizzata dal vincolo di pertinenzialità tra la res ed il reato contestato.
Il sequestro preventivo è disciplinato dal Codice di procedura penale [1], che fissa le condizioni di applicabilità: il sequestro viene disposto «quando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reati».
[ten] La Suprema Corte menziona in merito il considerando 17, nel quale il principio di proporzionalità è espressamente citato in tema di confisca per equivalente, nonché il considerando 18, nel quale è attribuita agli Stati membri la possibilità di prevedere che, in circostanze eccezionali, non sia ordinata la confisca qualora, conformemente al diritto nazionale, la stessa rappresenti una privazione eccessiva per l’interessato.
Nel corso delle indagini preliminari, quando non è possibile, for each la situazione di urgenza, attendere il provvedimento del giudice, il sequestro è disposto con decreto motivato direttamente dal pubblico ministero. Negli stessi casi, prima dell’intervento del pubblico ministero, al sequestro procedono ufficiali di polizia giudiziaria, i quali, nelle quarantotto ore successive, trasmettono il verbale al pubblico ministero del luogo in cui il sequestro è stato eseguito.
Non è, dunque, sufficiente classificare una "cosa" come corpo del reato per ipotizzarne la sequestrabilità, ma è necessario che tale classificazione sia motivata. Al riguardo la Suprema Corte ha affermato: "In tema di sequestro probatorio il sindacato del giudice del riesame non può investire la concreta fondatezza dell'accusa, ma deve essere limitato alla verifica dell'astratta possibilità di sussumere il fatto attribuito advertisement un soggetto in una determinata ipotesi di reato ed al controllo dell'esatta qualificazione dell'oggetto del provvedimento come corpus delicti, nel senso che deve essere accertata l'esistenza della relazione di immediatezza, descritta nel comma two dell'artwork.
, la permanenza del bene nella sfera giuridica del soggetto possa rappresentare un incentivo alla reiterazione di condotte criminose.
In tema di sequestro preventivo, non è necessario valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico della persona nei cui confronti è operato il sequestro, essendo sufficiente che sussista il “fumus commissi delicti”, vale a dire la astratta sussumibilità in una determinata ipotesi di reato del fatto contestato.